PERCHÉ ADERIAMO – Lavoratori dei Musei Civici di Venezia USB


Mi riconosci? Sono un professionista dei beni culturali contiene già nel nome il programma deflagrante che porta avanti in modo inarrestabile: i beni culturali sono una ricchezza inestimabile del nostro paese e chi lavora per e con essi deve essere riconosciuto in tutti i sensi. Un programma di cui la Manifestazione per la Cultura e il Lavoro è parte integrante e fondamentale, in quanto punta a mettere insieme il settore culturale italiano e non solo i professionisti e i lavoratori dei Beni Culturali.

Noi facciamo parte di questa categoria, certo, ma più che altro ne siamo una particolare declinazione; siamo i lavoratori dei Musei Civici Veneziani, siamo gli operai del settore, ma come ogni base reggiamo la piramide.

Siamo inoltre lavoratori USB, un sindacato che da sempre difende gli ultimi e gli sfruttati e “MI riconosci?” denuncia sopraffazione e sfruttamento. Siti museali, bellezze artistiche, biblioteche sono ricchezza comune ma portano anche ricchezza monetaria, quindi è inconcepibile che la loro cura, sorveglianza, studio, gestione siano affidati a volontariato o lavoro sottopagato.

Che si tratti di lavoratori iper-qualificati o di lavoratori di manovalanza, il lavoro deve essere pagato SEMPRE e lo sfruttamento denunciato e osteggiato.

Qui si trova il fulcro magnetico che attira verso la Manifestazione per la Cultura e il Lavoro un sindacato che senza alcun compromesso difende ad oltranza i diritti dei lavoratori e una realtà come quella dei Civici Musei Veneziani diventati emblema delle violente contraddizioni di una città come Venezia, vittima della sua stessa bellezza.

Venezia è cannibalizzata da un turismo fagocitante che è un ricco banchetto per squali ma ai pesci piccoli lascia solo briciole e immondizia, è una città che nasconde dietro una sfolgorante facciata di benessere, voragini nere di sfruttamento e lavoro sottopagato.

Noi dei Civici col nostro appalto succulento e milionario, ma creato al ribasso, siamo il simbolo e le vittime perfette di questo sistema che spreme avidamente per il guadagno immediato di pochi un patrimonio che è di tutti.

Il tutto, manco a dirlo, è la conseguenza naturale del sistema delle esternalizzazioni che ha reso il lavoratore un costo da abbattere anziché una ricchezza da valorizzare.  Passato un anno dalla scadenza dell’appalto che vede coinvolti 450 dipendenti dei musei veneziani, ancora non abbiamo la certezza di quello che accadrà al nostro stipendio, al nostro monte ore, agli orari di lavoro e più in generale alle nostre vite.

Non abbassiamo la guardia, perché siamo consapevoli che il lavoro è un diritto non una elargizione, un dono che proviene dall’alto e per il quale dovremmo essere infinitamente riconoscenti in qualsiasi forma esso venga presentato, anche in quella non tanto ben confezionata per la verità, del lavoro sotto pagato se non addirittura non pagato affatto.

 

USB LAVORO PRIVATO – MUSEI CIVICI VENEZIA

https://www.veneto.usb.it/
venezia.privato@usb.it
veneziausb@pec.it


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