CHI SIAMO E PERCHÉ ADERIAMO – Versus

Il termine Versus nella lingua anglosassone significa letteralmente “contro”. Ma se si prende in considerazione la derivazione latina della stessa parola il significato un po muta e si trasforma in “in direzione di, alla volta di”.

Ecco a noi piace mischiare i due significati. Non avere una definizione precisa, ma la fusione di entrambe le etimologie. Andare verso qualcosa di nuovo,non scoperto, di ricerca artistica e teatrale e allo stesso tempo andare contro il modo comune di fare arte utilizzando stili, linguaggi nuovi e diversi.

Versus è una compagnia d’avanguardia popolare. Seppur questi due concetti possono sembrare agli antipodi, o una contraddizione in termini, pensiamo tramite la ricerca e le nostre esperienze di poter congiungere queste due sfere apparentemente inconciliabili. Ma oltre che socialmente ricordiamo che queste forze sono espresse nell’uomo, e che queste direzioni contrapposte fanno nascere crisi.

“È difficile poter lavorare in una direzione unica, perché, se uno lavora in una direzione unica, nega una parte di se stesso. Esiste in ognuno di noi, ed è inevitabile, una specie di confronto, una specie di dialogo tra gli opposti, una contraddizione continua tra quello che è il nostro lato pragmatico, razionale, e il nostro lato emotivo” – Eugenio Barba

La compagnia VERSUS nasce dall’esperienza di alcuni ex allievi della scuola di recitazione Teatro Azione di Cristiano Censi e Isabella Del Bianco. Più precisamente durante il progetto condotto da Letizia Russo e sotto la direzione artistica di Paolo Zuccari, sullo sviluppo di una drammaturgia originale e la formazione di un gruppo di lavoro.

L’esigenza e le idee comuni ci hanno portato ad unire i nostri intenti sotto un unico nome. I soci fondatori della Compagnia Teatrale Versus:

  • Benedetta Cassio
  • Paolo Congi
  • Paolo Cutroni
  • Livia De Luca

Il 6 ottobre i lavoratori dello spettacolo scenderanno in piazza per affermare il loro diritto di esistere. Perché il lavoro nero, il volontariato e l’assenza di mezzi sono un cancro della categoria dei lavoratori dello spettacolo; perché l’arte e la cultura crollano sotto gli occhi stupefatti di una società che sempre meno considera questo settore primario in un paese come il nostro.

L’idea di fondere i ministeri di Spettacolo con quello del Turismo pone la cultura subalterna ai conti consuntivi e ai tagli indiscriminati: non esistono investimenti, e quei pochi esistenti vengono divorati da settori ritenuti orridamente maggiori. La categoria è sempre più atomizzata da un carattere culturale di forma arrivista, di concorrenza sleale, e di una preoccupante assenza di empatia con i propri colleghi.

Per questo Versus sostiene la manifestazione e scenderà in piazza il 6 ottobre: per dare una mano con i propri mezzi e le proprie braccia, con i cervelli e le idee, per ricreare una rete di solidarietà mutuale e per iniziare a creare un’alternativa a questo modello consumistico, di cui la cultura – per via della sua natura antisistemica – è la prima a soffrire. La cultura è una fornace piena non solo di astrazioni, ma è una vera e propria industria, e siamo a conoscenza del fatto che questa industria può e deve essere un punto di partenza per ridiscutere i reali obbiettivi di questo paese, i suoi sogni e le sue necessità.


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